domenica 28 ottobre 2007

Budapest oggi

Scritto il 29 Settembre 2005.

Agosto 2004. Dopo un inverno passato a tormentarsi con mille dubbi riguardanti il proprio futuro SmilinSugarLife, che sembra aver finalmente trovato la sua strada, si prepara a vivere la sua estate in Ungheria. Atterrata a Budapest iniziano le prime difficoltà. Nonostante l’Ungheria sia ormai parte dell’Unione e nonostante quell’agosto’88 di Bob e dei russi faccia ormai parte del passato…si fa meno fatica a trovare qualcuno che parli tedesco o russo piuttosto che inglese! SmilinSugarLife e i suoi compagni di avventure passano interminabili momenti alla biglietteria della metro…fortuna che dopo un inverno a studiare la lingua in qualche modo riescono ad arrangiarsi e a proseguire senza troppi intoppi.La capitale non poteva essere più affascinante. Sulla riva ovest si alza Buda con il suo castello e la sua storia. Sull’altra sponda la bella e più moderna Pest. In mezzo, lui, il Fiume. L’elemento chiave della città, una specie di calamita, sicuramente il pezzo forte. Quante altre città possono vantare un centro storico che si stringe attorno ad una simile bellezza naturale? I ponti sono belli di giorno quanto di notte illuminati. Attraversarli a piedi è un piacere e richiede anche il suo tempo, perché il Danubio è davvero grande. Il Ponte delle Catene, che è pedonale, è quello più famoso. A Pest nella piazza che gli sta di fronte ci sono spesso degli spettacoli musicali. Un piccolo palco dove i cantanti/attori si esibiscono in costume tradizionale. Quando ci sono ripassata quest’estate c’erano però 2 vecchietti che ubriachi rubavano la scena ai veri protagonisti.Sull’altro lato del ponte ci sono le funivie che portano su al castello. Da lì poi attraversando la Città Vecchia si può andare a piedi fino al Matyas Templom e al Bastione dei Pescatori che è una splendida terrazza panoramica. Mi ricordo di aver pranzato in un locale lì dietro che se non mi sbaglio si chiamavo Mirò, un bel posto, abbiamo mangiato bene e pagato anche relativamente poco.Sempre a Buda c’è il monte Gellert che abbiamo “scalato” solo quest’estate. Anche questo offre una vista spettacolare, della parte più a sud della città. Prende il nome da un vescovo cristiano che cercava di convertire i pagani che poi, stanchi di ascoltarlo, lo uccisero facendolo rotolare giù dalla collina chiuso in una botte. Dove un tempo rotolò, ora sorge un’imponente statua che lo raffigura….e lo hanno fatto santo! Dietro al “santo” si estende un bel parco.A proposito di parchi ce ne sono altri 2 degni di nota. Quello che si trova lungo tutta l’isola Margherita, dove d’estate si svolge il Sziget Festival e quello che sta invece a Pest: il varosliget. Lì abbiamo passato quasi tutto il ferragosto di 2 anni fa. Ci si arriva passando per la piazza degli eroi, il ritrovo preferito di tutti gli skater di Budapest. Nel parco c’è un piccolo castello circondato da un laghetto. Mi ricordo che siamo rimasti ad oziare e scherzare sul prato per buona parte della giornata. In Ungheria non si festeggia il ferragosto, però quel giorno c’era il gran premio di formula 1 o qualcosa di simile e quindi una gran confusione in giro.Per fare shopping c’è via Vaci a Pest che scende parallela al Danubio. I soliti negozi d’abbigliamento, forse è troppo occidentalizzata per essere davvero ungherese.Dall’88 l’Ungheria è cambiata parecchio. L’acqua minerale è ovunque ed ha fin troppe bollicine…più difficile è trovare bottiglie d’acqua naturale. Di coca cola ne hanno anche più tipi di noi..quella alla vaniglia ad esempio, che qui per fortuna non è ancora arrivata…bleah!L’unica traccia russa che ho potuto vedere è stato un carro armato abbandonato lungo la strada per Hortobagy. L’hanno lasciato lì come cimelio.A differenza di Bob ho avuto la fortuna di incontrare solo ungheresi gentili e disponibili. Magari non ti capiscono, ma se possono ti aiutano volentieri. Al termine della vacanza eravamo rimasti in 3. 3 ragazze cariche come muli che si facevano largo per raggiungere in metro l’aeroporto. (Piccolo particolare: in metro le scale mobili vanno come treni, se non si fa attenzione si richia di lasciarci un arto per saltarci sopra.) Un signore anziano ci si è avvicinato in metro chiedendoci se dovevamo andare all’aeroporto e invitandoci a seguirlo. Noi da brave donne di mondo quali siamo… abbiamo subito pensato male!…in realtà era un simpatico vecchietto che credendoci in difficoltà si era offerto di aiutarci con le valigie e con la strada. Ci ha accompagnate fino ai terminal!Budapest è stata una delle più piacevoli scoperte. Ma questa appunto era solo Budapest. L’Ungheria è molto altro ancora. Per ora mi fermo qui, ma credo che se la febbre non passerà presto, mi ritroverò a scrivere le mie memorie in forma di guida turistica dell’Ungheria.

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