domenica 28 ottobre 2007

Debreceni Nyari Egyetem 2005

Scritto il 6 Settembre 2005. Al ritorno da un mese di vacanza "studio" in Ungheria...

Passaggi di stato. Passaggi di stato…mmm… passaggi di stato.E’ più importante saper riconoscere le proprie fragilità o riuscire a superarle? Tra le tante insicurezze c’è anche questa incapacità di pronunciare la parola “fine”. Forse è solo una questione di definizione. Forse è solo una questione di “stile”. Forse preferisco le cose rimaste in sospeso a quelle ormai chiuse, superate, pietra sopra. Ma forse la chiave sta nel cambiamento. Sviluppare nuovi interessi, fare nuove scoperte, passare ad esperienze successive. Non si tratta di fini o inizi, si tratta di passi in avanti.Sono tornata due settimane fa. Ho avuto un mese di tempo per disintossicarmi, per inspirare a pieni polmoni. Aria pulita, fresca. Debrecen ha succhiato via tutta la tensione, l’instabilità, la paura, il tremore. Mi ha fatto riscoprire la spensieratezza, trovare l’amicizia, vivere il divertimento.Ci sono state feste, pseudo-compleanni, il mitico club V con il suo vagabondaggio notturno e i primi villamos del mattino, le serate “una candela, una birra e una chitarra” e le serate distruttive “una palinka, una palinka e ancora un’altra palinka”. C’è stata la pasta, poi la ricerca della pentola blu, la merda a menza e i barbecue. Il diluvio universale e le serate al Kolikavehàz, i concerti rock in centro e il cinema all’aperto, il carnevale dei fiori e i suoi carri puzzolenti. L’avventura alla frontiera rumena, la gita in Slovacchia, quella a Eger e a Tokaj a degustare il vino e a Hortobagy nella “puzza”. Il ferragosto sotto la pioggia ma sempre con i gavettoni, gli scarafaggi di Stephen a Budapest, le smerdate di piccione, le multe in metro, le poste sotto la menza per i “mangiatori di vitelli”, il cd di Frusciante e i Pearl Jam al Cubabar dopo insistenti richieste. Il lago, i sopraccigli bruciati e i braccialetti persi in treno, il gioco dell’impiccato “…is there a V?”, i ristoranti chiusi e i pub, il ciclo della tecnologia, le lezioni (a volte), l’ungherese mimato il giorno degli esami, le canzoni della buonanotte per Claudia, le bottiglie di vino con Daniel, i turchi e i cinesi di Monica, i lavandini otturati di Angela, tutti i 30 italiani che ho imparato a conoscere e amare, gli inglesi, i canadesi, gli ungheresi, i conigli pazzi, le salamandre, gollum e altre mille storie…Devo davvero aspettare altri 11 mesi per riavere tutto questo????Vorrei avere più tempo per fissare i ricordi su queste pagine virtuali, ma la vita sembra scorrere anche al di fuori di Debrecen, stasera ci sono i Subsonica e dopo ho da fare con i dvd per i bootleg dei pj, l’iscrizione alla scuolaguida per la patente A e le raccomandate da ritirare… qui non si respira… ma chi lo sa? Magari fra qualche giorno torno in Ungheria…con la mente!

Don't it make you smile?
When the sun don't shine, it don't shine at all...
I miss you already, yeah...I miss you always...

Nessun commento: