domenica 28 ottobre 2007

Di giardini, partenze, porci, presentation e villaggi sperduti...

Di una gita domenicale sotto la pioggia con il parrucca.

Szeged, 12 Giugno 2006.

Domenica 28 siamo andati a prenderci l'acqua nel giardino botanico a UjSzeged. Il laghetto con le ninfee, le gigantesche piante grasse, il roseto e le fragole che ho mangiato sotto gli occhi stupiti dei finlandesi, ma scusa "what are strawberries for?!". Il diluvio, la corsa verso l'autobus, la cukraszda e la sera le prove della presentation di Engo con Resat, Rui e Monika. Poi la cena d'addio per Laure e la torta che io e Ila abbiamo arrangiato. Il trasloco dello juoppo nella vecchia camera di Laure. Il ritorno del parrucca dal Balaton. 3 giorni di pioggia e clima invernale, una bubamara portafortuna per 10 minuti di quello che sarà il suo primo articolo. Il balcone sul cortile interno e una bottiglia di vino per festeggiare, le luci del duomo.Il mio ultimo esame qui e ormai ho superato lo shock per il fatto che nessuno copia e ti fanno sentire una merda se ci provi. I finlandesi e il loro singolare senso dell'onestà. La sera la cena turca e il cocomero iniettato di rakja. I miei regali idioti ma azzeccati: il porco con annaffiatoio e paletta da giardinaggio perché la mattina il villager con la canotta della salute ha deciso che deve seminare il giardino sotto l'ITC house. I fiori, i semi e gli attrezzi portati da Zsuzsa a allora dai una mano a rastrellare e zappettare perché il resto dell'ITC people si è tenuto alla larga dalla stravagante proposta del parrucca: "uptorn the soil and remove the unnecessary grass" mai sentito parlare così erudito. Poi la pioggia, ancora e di nuovo, incessante per più di una settimana. Il freddo e le persone in cappotto per le strade a giugno. Ritirare fuori i vestiti invernali. Neanche fossimo in Siberia. La gita ad Opusztaszer che di nuovo abbiamo dovuto rimandare per il cattivo tempo. Ma che si può fare una domenica di pioggia, quando tutto è chiuso? Rimanere a casa ad oziare? Andare al cinema a vedersi un film? No, troppo scontato. Si esce e sotto la pioggia si arriva a Mars tèr, lì ci si lascia ispirare da uno dei tanti pullman e con la speranza che non vada oltre il confine, perché non abbiamo i passaporti dietro, si monta su e si fa il biglietto per un posto che potrebbe essere a nord come a sud, a 3 ore come a 10 minuti. Destinazione: Kiskunmajsa. Dopo quasi un'ora di sballottolamenti e fermate nel bel mezzo del nulla, io e il parrucca veniamo scaricati in una piazzetta di paese semideserta. Pranzo nel primo ristorante a vista e con la pancia piena faccio: "ok, ora dobbiamo solo capire in che direzione è il centro e poi farci un giro" il parrucca: "ma veramente QUESTO è il centro". Guardo fuori dalla finestra e scorgo nella grigia e anonima piazzetta la solita chiesa gialla e il monumento a Petofi. "ah..." controlliamo gli orari dei bus per il ritorno, ce n'è fra 10 minuti e quello dopo è fra 2 ore. Optiamo per il secondo e iniziamo a vagabondare sotto la pioggia. Giro della piazza e non c'è molto altro da fare o vedere. ok, forse anche quello fra 10 minuti va benissimo. Pioggia incessante e il bus dei 10 minuti non è mai arrivato. La fermata si riempie di anziani, passano quasi 2 ore e una macchina della polizia a sirene spiegate che lascia stupefatti i vari vecchietti, un uomo in macchina con la più bella e rilassata guida (mani sul volante alle 10.10, velocità media 20km/h, testa completamente girata a sinistra a guardare fuori dal finestrino) una signora con un cane, uno strano tipo in bicicletta. nel frattempo abbiamo conosciuto tutta la comunità over 60 del luogo. Finalmente il pullman e il rientro.

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