domenica 28 ottobre 2007

E' successo che...

Sulla grande inondazione che ha colpito Szeged, ma non solo Szeged, nella primavera del 2006. Quando il Tisza si è gonfiato fino ad alzarsi di 10 metri oltre il livello che nel 1879 aveva distrutto la città. Per mesi sommersa... Ed io, forse l'unica persona in città ad essere entusiasta dell'evento. Ai limiti della catastrofe naturale. La potenza dell'acqua, della natura. Nel 2007 non c'è quasi stata neve invece. Mi reputo una privilegiata, per aver assistito ad un tale spettacolo naturale...
Sulla giornata a Pécs, il primo maggio ed altro..

Szeged, 05 Maggio 2006.

- Che il Tisza ha quasi straripato. Che quei gradini lungo il fiume dove andavamo a bere una birra nei primi pomeriggi di tiepido sole 10 giorni dopo erano sott'acqua. Che quella strada che porta al ristorante della zuppa di pesce è diventata percorribile solo in barca o a nuoto e la halàszlècsàrda si è ritrovata 10 m sotto il livello dell'acqua. Che il Tisza non aveva mai raggiunto tali livelli dalla grande inondazione del 1879, quando hanno dovuto ricostruire mezza città. Che il sindaco ha dichiarato lo stato d'emergenza e tutti i mezzi pubblici sono stati gratuiti fino a 2 giorni fa. Il fiume ora si sta lentamente ritirando, ma non posso avvicinarmi ancora. La polizia e i vari volontari che controllano la zona non lasciano spiragli. Solo dal ponte.

- Che al ritorno dalle vacanze di Pasqua ho ritrovato un sorriso in stazione, il mio albero verde e carico, i fiori nelle aiule, la fontana libera del suo involucro invernale e i tavolini dei cafè fuori nelle strade.Che mi sono trascinata dall'Italia una teglia di melanzane alla parmigiana, perché c'è chi si sveglia al mattino chiedendo il nome di quel piatto italiano di cui si è parlato la sera prima e "I think I dreamt of it".

- Che un sabato siamo andati in macchina fin sopra al lago Balaton. Colazione a Kecskemèt da una simpatica vecchietta e poi rock climbing dalle parti di Mòr. Cosí ho imparato che corda si dice kotèl. "kotèl vigyààààzz!". Una parete rocciosa, un bosco a ridosso, le rovine di un castello, un fiore dalla cima e un panorama da brividi. E al ritorno trovare l'ITC people a festeggiare la Pasqua ortodossa a suon di vodka.

- Che è trascorso un martedì senza filmclub. Che era un pomeriggio di caldo sole e la piazza davanti alla cattedrale ci ha visti chiarire alcuni punti sospesi. Ma se vedo la luna è perché qualcuno o qualcosa l'ha fatta nascere. E perché sembra così difficile trovare un tempo e uno spazio lontano dalla massa. E allora è successo che siamo andati a Buda per rivedere i Mystery Gang dal vivo e fare una visita alla famosa fontana del vino scoperta dallo juoppo n.1. ...Ma abbiamo finito per fare tutt'altro:Incantati dalla fontana davanti al centro commerciale Nyugati. Il pomeriggio nel vàrosliget. Le terme, il castello nel parco e un pub lì vicino dove suonavano rock 'n' roll. La cena, il limoncello e il lungoDanubio di notte. Verso un locale che non abbiamo mai raggiunto perché la stanchezza, i deliri, il raffreddore e i malanni vari del parrukka ci hanno spinto a prendere la metro finchè era aperta e tornarcene a casa. 2 birre nel cortile dell'ostello, una pioggia fina fina e trovare un uomo che russa nella camera d'ostello. Vabbè, tanto ho un sonno d'amianto e anche stavolta mi sono aggiudicata il letto ai piani alti. Lo stesso in cui ho dormito con Imbuta.
Poi il treno la mattina presto e finalmente Pècs. Una città che è l'eccezione e che mi ha totalmente affascinata. Le colline, le stradine curve e in salita, che si perdono, che non sono schematiche e piatte come a Szeged. Ma non c'è il fiume. La sinagoga, la posta che è uno spettacolo inimmaginabile, la moschea nella parte più alta, la cattedrale e l'inferriata dove centinaia di amanti hanno simbolicamente incatenato il loro amore con lucchetti di ogni forma e misura. Il corso e finalmente un po' di vita. Alcuni incontri particolari e il ritorno in stazione. In tempo per l'ultimo treno della giornata (sono appena le 16.45…!) Chiedo conferma sul treno e mi sento rispondere che questo treno NON va a Szeged. sbarriamo gli occhi. Spiegazioni a raffica in ungherese, ma parlate troppo veloce! Un intero vagone che non parla inglese, ma che ci prende a cuore: "SITZEN!" ci intima un uomo. Un'ora dopo ci risvegliano e capiamo che dobbiamo cambiare treno alla prossima stazione. L'uomo apre la porta della carrozza mentre siamo ancora in movimento, sento qualcuno gridargli contro dalla stazione, lui sbuffa annoiato. Siamo a Dombòvàv-alsò. Engin chiede informazioni sul luogo allo stesso premuroso signore: lui improvvisa in ungherese, l'uomo e la moglie rispondono in tedesco. lui annuisce di rimando "ma capisci il tedesco?" "no".Saliamo sull'ennesimo ed ultimo treno. È un delirio. Un crescendo di follia, stanchezza ed idiozie e non si arriva mai. Per qualche strano motivo il nostro treno fa 3 fermate in avanti e poi 4 indietro, altre 3 in avanti e poi 2 indietro. non ci stiamo capendo un cazzo, ma la cosa si fa divertente. Incontriamo almeno 5 controllori e alla fine ci sentiamo talmente in famiglia che iniziamo ad offrire biscotti ai controllori simpatici. Sono passate 6 ore di shakeramenti ferroviari e di Szeged neanche l'ombra. Aspettiamo di leggere cartelli in cirillico da un momento all'altro: Benvenuti in Siberia. Quando alla fine le luci della cattedrale in lontananza. Quasi mi dispiace essere a casa. "Stessa ora domani mattina in stazione?!"

Poi è successo che il primo maggio era brutto tempo la mattina e allora abbiamo improvvisato al volo un picnic indoor a casa di Aurora. Metti insieme un po' di cibo, tanta fantasia, un allegra compagnia di juoppi, qualche bottiglia di vino e Schnapps home made direttamente dall'Austria e otterrai una delle migliori giornate ever. Il primo maggio si brinda agli "effects". Quelli che arrivano 15 minuti dopo una generosa quantità di Schnapps alla goccia. Il pomeriggio il tempo si rimette e usciamo a fare un giro nel parco. Ci sono stand, musica, tutta la città è presente. Rimaniamo un po' a chiacchierare e poi da Ferhan per cena e per altri "effects". Il clima è talmente rilassato e amichevole che quel finlandese di Jaakko si lascia uscire un invito in Finlandia a me e il parrukka. (Credo l'abbia allargato anche a me solo perché al momento ero presente, altrimenti.. ah l'amour!) "ma sei sicuro o solo sbronzo?" "no, lo penso davvero, solo che ora ho anche il coraggio di dirlo!" I fuochi d'artificio e poi l'idea "andiamo alla borpatika!" Ferhan ci boccia la proposta e ci riporta a casa in macchina.

Mercoledì l'olive dinner da noi. E queste serate si fanno migliori di volta in volta, sarà che stiamo davvero legando e ormai c'è complicità. Un po' di pasta, facce amiche, la musica, le solite competition, le fragole con la cioccolata, le foto idiote, la mia bottiglia di kèkfrankos "boldog nèvnapot" in ritardo di qualche giorno, ma è il pensiero che conta, no? Sofia che a quanto pare sta passando un buon periodo perché non mi ci sono mai divertita così tanto. Il sarcasmo, le battute e ora si é fatta anche espansiva... sará che non porto terremoti di cugine da settimane ormai?! Ben che erano settimane che l'avevamo dato disperso per l'Europa e che finalmente è di nuovo tra noi. Jaakko che si è comprato una giacca militare praticamente uguale a quella del parrucca, una bici anche e presto si farà il clacson. scommettiamo che opta per la stessa trombetta di Engin?! ...e oggi mi ha reso noto che a luglio vuole andare a Istanbul ad un matrimonio di alcuni parenti del parrukka: "ci saranno 300 bottiglie di rakja!" ...a volte quei 2 mi spaventano.
E stasera ci sono gli Anima Sound System allo Jate e faremo un salto tanto per cambiare.(e per la cronaca non è che qui si facciano solo viaggi e feste!Si studia anche, nei ritagli di tempo. ma non posso mica scrivere post barbosi sui miei argomenti di studio o lezioni.Però prima di partire mi faccio fare qualche foto tra libri e quaderni, per bilanciare la situazione.)

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