domenica 28 ottobre 2007

Maestro Shantel!

Scritto il 20 Giugno 2007.

Ieri sera villa Ada con Imbuta, che come al solito trova di che lamentarsi ad ogni concerto a cui la trascino. Il posto è semideserto e sono già le 10 passate: “Se non arriva gente questi danno forfait”. Imbuta non mi da mai fiducia. Shantel e la Bucovina Orkestar fanno il loro ingresso. La platea è un po’ timida e ancora scarseggiante. Il tempo di 2 note in fila e i primi impavidi si lanciano nelle danze. Shantel è un deejay tedesco che se ne va in giro per il mondo a infiammare platee con ritmi zigani e balcanici. Si porta dietro un gruppo di artisti di tutto rispetto e con la sua chitarra e il suo cappello di pelliccia ci ha fatto ballare e saltare fino quasi allo svenimento. Brani dall’ultimo album appena uscito “disco partizan” e alcune cover dei grandi della musica balcanica.Shantel ha la faccia più bella e sorridente. Di quei sorrisi che sanno di sincerità ed amicizia. Una di quelle persone che a pelle si possono solo amare. Ed ha fascino da vendere. E diciamocelo pure, è un gran figo. Bassino, ma che Dio lo benedica. Ci ha fatto ridere parlando in un inglese che sa di est, non di Germania “this is the first time we’re playing naked…” intendendo en plein air, sotto le stelle. Ci ha offerto da bere, si è portato dietro un po’ di alcool dal duty free di Istanbul. Ha distribuito almeno una cinquantina di bicchieri che ha riempito personalmente. Ha saltato per tutto il palco, ha lasciato spazio agli altri musicisti e a noi, e si è divertito come un matto. Ci siamo divertiti come matti! Abbiamo cantato in coro Opa Cupa di Bajramovic. Li abbiamo fatti uscire 2 volte. Ci ha presentato uno per uno tutti i suoi bravissimi “Maestri di Bucovina”. E probabilmente mai prima d’ora ho sentito tanta vicinanza tra pubblico ed artisti sul palco. Non mi sarei stupita se fosse saltato giù per ballare con noi. È stato forse l’unico artista che ho visto davvero ascoltare il proprio pubblico e sentirlo parte integrante e fondamentale dello show. Sperando che tornino presto a divertirci ed “infiammarci”.

(P.S. Imbluta a fine concerto voleva due cose: un pannocchione ed un cd di Shantel)

Lumbaj, lumbaj, lumbalaj ajde ajde ajde...

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